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CONTRATTI DI AFFITTO E TASSAZIONE ORDINARIA

tassazione ordinaria

IRPEF SULL’AFFITTO: Nel regime ordinario - quindi senza adesione del proprietario (persona fisica) alla “cedolare secca” introdotta nell’aprile 2011 - il reddito imponibile sul quale si deve calcolare l'IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) dipende dal tipo di contratto di affitto stipulato. In particolare, se l'immobile è locato:

·         in regime di libero mercato, il reddito è dato dal valore più alto tra la rendita catastale (rivalutata del 5%) e il canone di locazione ridotto del 5% (vanno anche considerati gli eventuali incrementi ISTAT applicati al canone);

·         a canone concordato, come per il regime a libero mercato il reddito da assoggettare  a IRPEF è dato dal valore più alto tra la rendita catastale (rivalutata del 5%) e il canone di locazione ridotto del 5%, e quindi ridotto ulteriormente del 30% se il fabbricato è sito in uno dei Comuni ad alta tensione abitativa; per la provincia di Modena tali comuni sono: Modena, Campogalliano, Carpi, Castelfranco, Formigine, Sassuolo.
Il canone concordato è quello determinato sulla base di appositi Accordi Territoriali definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni degli inquilini maggiormente rappresentative a livello nazionale (legge 9 dicembre 1998, n. 431).

Per i contratti a libero mercato (4+4 anni) in sostanza l'aliquota IRPEF del contribuente si applica al 95% del valore di affitto annuale.

Per i contratti a canone concordato l’aliquota IRPEF si applica al 66,5% dell’affitto annuo (calcolando il 70% del 95%).

Il valore di reddito imponibile risultante verrà tassato in base agli scaglioni IRPEF di ciascuno. Ricordiamo qui gli scaglioni in vigore attualmente:

Scaglioni reddito annuo

Aliquota

IRPEF

IRPEF Imposta lorda

Oltre euro

Fino a euro

 

15.000,00

23,00%

23% dell'intero reddito (3.450 se pari a 15.000)

15.000,00

28.000,00

27,00%

3.450 + (27% della parte del reddito eccedente 15.000)

28.000,00

55.000,00

38,00%

6.960 + (38% della parte del reddito eccedente 28.000)

55.000,00

75.000,00

41,00%

17.220 + (41% della parte del reddito eccedente 55.000)

75.000,00

 

43,00%

25.420 + (43% della parte del reddito eccedente 75.000)

Il canone di locazione va dichiarato anche se non è stato effettivamente percepito. La legge prevede, però, che i canoni relativi a immobili ad uso abitativo non percepiti (per l'ammontare accertato dal giudice) non concorrono a formare il reddito a partire dal termine del procedimento di convalida di sfratto per morosità. Inoltre, se il giudice conferma la morosità dell'affittuario anche per periodi precedenti, è riconosciuto un credito d'imposta di ammontare pari alle imposte versate sui canoni scaduti e non percepiti.

IMPOSTA DI REGISTRO: I contribuenti che stipulano un contratto di locazione a canone "concordato" per alloggi che si trovano in uno dei Comuni ad alta densità abitativa (detta anche "alta tensione abitativa") possono usufruire della riduzione del 30% della base imponibile sulla quale calcolare l'imposta di registro da versare. In sostanza, l'imposta di registrazione del contratto passa dal 2% del canone all'1,4% dell’intero canone (ed è in genere divisa a metà tra proprietario ed inquilino).

Esempio di costo per registrazione: se il canone annuo "concordato" è di 4.000 euro e il contratto ha la durata di 3 + 2 anni e il proprietario  decide di pagare anno per anno, il calcolo sarà il seguente: 4.000 x 70% x 2% = 56 euro (che, ovviamente, non necessita di arrotondamento) - oppure, più semplicemente: 4.000 x 1,4% = 56 euro.  

Attenzione: poiché l'imposta che scaturisce dal calcolo è inferiore a 67 euro (importo minimo previsto per la registrazione il primo anno), per la prima annualità si dovrà versare tale importo di 67 euro, mentre per le annualità successive il versamento sarà di 56 euro.

Per i contratti a canone concordato sottoscritti con l’iniziativa AFFITTO CASA GARANTITO se la registrazione avviene in regime ordinario occorre pagare un’imposta sulle garanzie contrattuali pari ad almeno 200 euro. Come per le altre spese di registrazione, anche questa sarà da dividere a metà tra proprietario e inquilino.

Per approfondimenti sul regime ordinario di tassazione si veda il documento pubblicato sul presente sito, dal titolo:  CONTRATTI DI AFFITTO E TASSAZIONE CON CEDOLARE SECCA

Dati aggiornati all’aprile 2015.

Maggiori dettagli e approfondimenti sul sito:  http://www.dossier.net/locazioni/

 



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